In un momento di profonda riflessione, ho meditato sulla necessità di coltivare se stessi a 360°. Ho notato che nel corso della vita iniziamo a concentrarci sulle abilità che ci portano a eccellere, trascurando quelle che consideriamo meno importanti o meno apprezzate da chi ci circonda. È come se il nostro valore venisse definito unicamente dal successo che ne deriviamo, e tale comportamento nell’età adulta viene addirittura enfatizzato, finendo per curarci unicamente di ciò che produce un risultato in ambito lavorativo. Da piccoli ci spediscono a suonare strumenti musicali, a cantare, a ballare, a fare sport… studio, arte e divertimento sono i nostri compagni. Poi cresciamo, arriva la maturità, e sembriamo sempre meno disposti a occuparci di ciò che ci piace. Finché responsabilità, famiglia, doveri, impedimenti, pensieri ci fanno dimenticare di occuparci di noi, illudendoci di non avere più bisogno di crescere. Al più continuiamo a occuparci di ciò che ci consente di lavorare… e andiamo in analisi per chiedere allo psicologo: “Cos’è che può procurarmi piacere?”
Ecco come dimentichiamo di essere individui complessi, interi mondi ricchi di sfaccettature. Per crescere in modo sano penso che sia fondamentale abbracciare ogni parte di noi, comprese quelle che non ci piacciono. Le abilità che oggi riteniamo meno utili potrebbero trasformarsi in risorse straordinarie nel futuro. Inoltre, quella parte di noi che ignoriamo o addirittura odiamo, un giorno potrebbe ritornare a chiederci udienza sotto forma di sintomo psicologico (penso a una paura limitante, all’ansia, etc.)
Vorrei portare come esempio il caso della voce. Se inizio a odiare la mia voce – come probabilmente accade anche a te! – e a non curarmene, eviterò le situazioni dove il suo utilizzo riveste un ruolo centrale. E vergognandomene intimamente, inizierò gradualmente a ledere la fiducia nella capacità di esprimermi in pubblico.
Immaginate ora la crescita personale come il giardino della nostra vita, dove ognuna delle nostre abilità, passioni e competenze è rappresentata da una pianta. Coltivare attentamente ogni parte di noi contribuirà a un giardino rigoglioso e armonioso. Le parti trascurate sono come fiori nascosti, pronti a sbocciare quando ricevono l’attenzione che meritano. Non sappiamo nel loro caso quando il fiore sboccerà, ma ha davvero importanza? Ogni fiore merita di essere coltivato, a prescindere dalla sua apparente utilità.
Nel contesto lavorativo, la varietà delle competenze diventa una risorsa preziosa. Le abilità trascurate possono rivelarsi la chiave per affrontare sfide inaspettate del futuro o aprire nuove opportunità. La nostra professione non è definita solo da ciò che facciamo bene oggi, ma anche da come sviluppiamo il nostro potenziale futuro.
Per concludere, mi piacerebbe incoraggiare ciascuno di noi a prendersi cura di sé a tutto tondo. Leggete, scrivete, ballate, costruite, cucinate, fate sport… Ogni attività, grande o piccola, è utile SE CI FA STARE BENE. Non potete prevedere in che modo l’attività che svolgete oggi contribuisce allo sviluppo di competenze che vi torneranno utili nel futuro! Io, ad esempio, ho iniziato a seguire lezioni di canto l’anno scorso e non mi sarei mai aspettata di agire così profondamente sulla mia autostima.
COLTIVATE IL VOSTRO GIARDINO PERSONALE CON AMORE E ATTENZIONE, PER CONSENTIRE A OGNI PARTE DI VOI DI FIORIRE NEL MODO GIUSTO.